Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese lunare in Vietnam  si festeggia la festa metà autunno; rigorosamente con la luna piena. E’ un  periodo di raccolto e le famiglie si riuniscono per stare assieme, ringraziare gli dei e gli antenati per l’abbondanza del raccolto, la salute della famiglia, pregare che sia rinnovata anche l’anno successivo o  pregare di averne almeno un pò in futuro se l’anno non è stato fortunato.

È una festa cinese e vietnamnita, anche se ha tradizioni differenti. Circolano varie e differenti leggende sulle origini della festività, ma la più diffusa è simile in entrambi i paesi. Riguarda una coppia molto innamorata: lei pura e bellissima e lui provetto arcere. Un funesto giorno nel cielo spuntarono dieci soli, causando immaginabili scomodità all’umanità. L’eroico arcere dalla perfetta mira scoccò nove frecce che uccisero nove palle di fuoco, una venne risparmiata per motivi pratici. L’eroe ricevette una boccetta di elisir dell’immortalità da un dio come ringraziamento, ma si rifiutò di farne uso perchè il contenuto era sufficiente solo per una persona e non volle affrontare un’eterna immortalità senza la sua sposa. Un brutto giorno, brutto come ce ne sono solo nelle leggende, mentre lui nel bosco adempiva al virile compito di procacciare del cibo, un malvagio vicino in cerca dell’elisir si intrufulò in casa e aggredì la moglie. Questa, non volendo che il malvagio mortale divenisse un immortale malvagio, ingurgitò l’amaro calice e fluttò in cielo leggiadra e deità. Straziata dal suo destino , rifiutò di dimorare con gli altri immortali e, per stare vicina al suo amore, andò a vivere sulla luna. L’eroe, tornato a casa e scoperta la tragedia, preparò dolci e frutta e li espose in giardino come offerta alla sua amata. Gli abitanti del villaggio, saputo della disgrazia e del sacrificio della donna, fecero la stessa offerta, e continuarono a ripetere il gesto ogni anno.

Attualmente in Vietnam, la festa dura tre giorni, e culmina con una notte di luna piena. In questa occasione vengono preparate ed elaborate torte di luna, composizioni di frutta (fette di agrumi a forma di animali, per chiarire il livello di complessità) e si tengono riunioni familiari, ma i veri protagonisti della festa sono i bambini che per tre giorni, a qualsiasi ora ed in ogni luogo, eseguono la Danza del Drago. Per farlo, si muovono in gruppo. Uno indossa la maschera della testa di un drago, uno gli fa da coda, ed accompagnati da un esercito di coetanei armati di piatti e tamburi, danzano una “serpetesca” danza.

Un’altra leggenda della festa di mezz’autunno riguarda un dragone che porta la pioggia per il raccolto, e i bambini, ondeggiando di casa in casa chiedono il permesso di esibirsi. In caso di risposta affermativa la danza porta buoni auguri ai padroni di casa e ricompense economiche ai ballerini.

Ma gli adulti non vogliono sentirsi esclusi da questa usanza  e mascherandosi  da intrattentori per bambini, costruiscono palchi davanti a casa ed eseguono loro stessi  le danze, indossando coloratissimi costumi e diventando per qualche ora l’attrazione del vicinato, che ringrazierà portando cibo e bibite all’evento.

Ed in realtà, sebbene divertirsi e guadagnare sia un sogno molto diffuso, i bambini non sono ancora così avidi. Loro si esibiscono perchè non capita tutto l’anno di poter suonare tamburi e piatti ininterrottamente per cinque ore senza essere disturbati da adulti urlanti in preda ad emicranie ed attacchi isterici. Per tre giorni l’intera nazione si trasforma in un laboratorio musicale: urla, canti, fragore di piatti, vestiti  con paiettes, peli e piume, bacchette che battono su tamburi ed ogni altra superficie raggiungibile e maschere di cartapesta a forma di draghi, uomini grassi, e altri animali.

Ci sono delle volte il cui il folklore è un’esperienza che è meglio leggere che vivere, o in questo caso, ascoltare.

 

foto http://www.vietnamstay.it/